«Una soluzione positiva in tempi rapidi» il guardasigilli Cancellieri porge la mano a Suad

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Bari | Dopo l'interrogazione dei deputati del pd di mercoledì scorso

«Una soluzione positiva in tempi rapidi»
il guardasigilli Cancellieri porge la mano a Suad

Sul caso della donna saudita arriva una prima risposta dal ministero
dopo l'interrogazione in Parlamento dell'onorevole Colomba Mongiello,
e la lettera della coordinatrice della Conferenza donne democratiche

Redazione Online

Il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri
Il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri

BARI | Per la donna saudita sposata con un italiano (che rischia l'estradizione e la pena di morte) si potrebbe ben presto trovare una soluzione. La notizia arriva direttamente dal ministero della Giustizia, che poche ore fa ha diffuso una nota nella quale si legge che «il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, sta seguendo con attenzione la vicenda di Suad, convinta che si possa trovare una soluzione positiva in tempi rapidi». Sul tavolo del Guardasigilli la notizia è arrivata mercoledì scorso, a seguito di un’interrogazione parlamentare presentata a firma congiunta dai deputati del Pd, nella persona degli onorevoli Colomba Mongiello, Teresa Bellanova, Salvatore Capone, Dario Ginefra, Elisa Mariani e Michele Pelillo, i quali hanno riferito a Reteluna.it che avrebbero attentamente seguito il percorso che l’interrogazione avrebbe fatto per ottenere una risposta.

Il ministero per Suad troverà una «soluzione in tempi rapidi»
Il ministero per Suad troverà una «soluzione in tempi rapidi»

UNA LETTERA DA PARTE DELLE DONNE | Parallelamente all’interrogazione in Parlamento un’ulteriore missiva è stata recapitata al ministero della Giustizia (e per conoscenza ai ministeri di Esteri, Pari opportunità e Integrazione) da parte della coordinatrice della Conferenza Donne Democratiche dell’Emilia-Romagna, Lucia Bongarzone (Pd), che da Forlì aveva chiesto di aiutare Suad: «Se tornasse nel suo Paese verrebbe segregata, o addirittura uccisa. E l’Italia non può essere complice di tale violenza» si legge nella lettera. «Non possiamo più tollerare che brutalità, violenza, omicidi, possano essere considerati i gesti estremi di un atto d’amore».

OTTENERE CITTADINANZA ITALIANA | Per la legge Suad per ora non può chiedere la cittadinanza italiana. Secondo l’articolo 5, della legge 91 del 5 febbraio 1992, Nuove norme sulla cittadinanza, «il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano può acquistare la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica» qualora nel frattempo «non sia intervenuto lo scioglimento, l’annullamento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio e non sussista la separazione personale dei coniugi». Resta comunque cittadina britannica, quindi europea.

Un'immagine di Riyadh al tramonto
Un'immagine di Riyadh al tramonto

ORA SI ATTENDONO ATTI CONCRETI | Dalla famiglia, intanto, arriva l’apprezzamento per l’interesse del ministero: l’auspicio da parte del marito di Suad, un dottore agronomo pugliese, è che questo possa tradursi in un atto concreto. Per il momento il ministero non ha contattato la famiglia, e il giudice non ha rimosso la misura cautelare, la quale costringe Suad a rimanere nella città del marito. Se non sarà revocata prima, durerà ancora un mese e mezzo. Ben oltre il 29 maggio. Giorno nel quale i due coniugi saranno costretti a festeggiare in casa l’anniversario dei primi due anni di matrimonio.

Sabato 18 maggio 2013

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